Per certi versi, il 2022 può essere definito come “l’anno del metaverso”. Con prototipi e attivazioni più o meno di successo, quasi tutti i brand più importanti hanno infatti fatto dei test per avvicinarsi a quello che è ormai all’unanimità riconosciuto come l’internet del futuro.
Spinti forse dalla FOMO (Fear Of Missing Out) e un po’ di sana attitudine alla sperimentazione, nel corso dell’anno appena terminato in molti si sono fatti tentare anche dall’opportunità di apparire sui titoli dei media per essere stati “i primi della propria categoria a entrare nel metaverso”.
Se i risultati sono stati altalenanti, per alcuni invece l’investimento ha generato prospettive interessanti, che con tutta probabilità verranno replicate anche nel 2023. Vediamo perché.
Il metaverso come nuovo canale di comunicazione
Una ricerca di McKinsey & Co. mostra che il metaverso potrebbe aggiungere fino a 5 trilioni di dollari di valore all’economia globale entro il 2030. Un dato che illustra l’impatto che il fenomeno potrebbe avere su settori e aziende chiave nel corso degli anni.
Significa anche che, come avvenuto per i motori di ricerca e i social media, il marketing e la pubblicità forniranno il carburante per spingere il web 3.0 sempre di più nel mainstream. Infatti grandi marchi della moda come Nike, Adidas, Gucci ad esempio hanno già iniziato a costruire la loro presenza nel metaverso.
I consumatori sono sempre alla ricerca di nuovi modi sempre più coinvolgenti per entrare in contatto con i brand che gli interessano. Per questo motivo, nei prossimi 12 mesi, le aziende faranno di tutto per posizionarsi in luoghi virtuali privilegiati, sia costruendo piattaforme proprietarie che occupando spazi esistenti come Meta Horizons, Fortnite, Roblox, VR Chat o Decentraland.
Il metaverso, con la sua filosofia customer oriented e alle esperienze one-to-one, potrebbe quindi diventare un nuovo e potente canale di comunicazione.
Sempre più content ed esperienza virtuale
Nel 2023 potremmo assistere ad una sempre maggiore attenzione all’esperienza nel metaverso come se fosse reale. L’idea di una tecnologia immersiva ed esperienziale è fondamentale: dentro di esso infatti qualunque cosa assomigli alla realtà sarà più coinvolgente dei mondi digitali a cui siamo abituati oggi.
Pertanto, molte idee su come interagire con esso coinvolgono tecnologie immersive come la realtà virtuale (VR), la realtà aumentata (AR) e la realtà mista/extended (MR/XR).
Contenuto ed esperienza viaggeranno perciò quasi sicuramente a braccetto con il marketing, ma non con l’intento primario della vendita immediata, ma con obiettivi diversificati di aumento di brand awareness presso un nuovo pubblico, posizionamento di marca o brand fidelity.
E a quanto sembra, anche la tecnologia proporrà altre soluzioni: ci saranno nuove versioni dei visori Quest VR di Meta, oltre a nuovi visori di aziende come Apple, Google e Microsoft.
Il metaverso come test di negozio virtuale
Un’altra interessante applicazione che il marketing potrà verificare nel metaverso sarà quella di continuare a testare l’importante vantaggio di visibilità che esso offre ai brand.
Nella realtà digitale delle piattaforme i brand non hanno la possibilità di compravendita di prodotti reali come ad esempio in un e-commerce (non ne avrebbe senso, al momento) ma, come ha fatto Nike ad esempio, potrebbe sfruttare il metaverso per testare alcuni modelli e collaborazioni molto più complesse da esplorare nel mondo reale.
Il brand di Portland nel 2022 ha infatti creato degli NFT unici per le sue Nike Cryptokicks, un modello di Nike Dunk speciale, realizzato in collaborazione con lo studio RTFKT in vendita su The Sandbox.
Siamo solo agli inizi dell’anno, staremo a vedere quali saranno le prossime novità.
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