rebranding 2021
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Su queste pagine vi avevamo già fatto vedere qualche esempio eccellente di rebranding del 2021, a inizio anno e poi in estate.

Oggi facciamo una sorta di riepilogo generale sull’anno che sta per concludersi, e andremo ad integrare qualche novità degna di nota.

 

I migliori restyling del 2021

In quest’anno denso di cambiamenti, sicuramente hanno fatto parlare i cambi di direzione visiva che hanno interessato due grandi brand su tutti, ovvero Burger King e Pfizer, per motivi diversi l’uno dall’altro.

Se per la catena di fast food si è trattato di un restyling corposo che ha ridefinito i suoi canoni estetici, assorbendo uno stile decisamente morbido nelle linee e nei font, invece per la casa farmaceutica a far scalpore è stato il fatto che il rebranding è stato il primo dopo 70 anni di storia.

E gli altri brand? Nella seconda metà dell’anno ci sono state molte novità da scoprire. Cominciamo!

 

Pringles e il design semplice di un rebranding storico

In occasione del 30° anniversario del lancio dei propri prodotti in UK Pringles, storico produttore di snack salati di proprietà di Kellogg’s, rivede la propria brand identity per la prima volta dopo oltre 20 anni

L’approccio è volto alla semplicità, soprattutto nel design del protagonista del brand, ovvero il famoso Mr. P: forse a causa dell’anzianità del marchio (54 anni), egli “perde” i capelli e i baffi assumono un design piatto e stilizzato. Il papillon ora contiene il logotipo “Pringles”, anch’esso enormemente rivisto sia nel font che nella gamma cromatica.

Anche il packaging è stato rivisitato in onore di una maggiore semplicità: un tubo in tinta unita, il cui colore varia in base al contenuto, che lascia più spazio alle immagini piuttosto che ai copy.

 

Il rebranding dell’anno: Facebook diventa Meta

Eccoci dunque al più chiacchierato e controverso rebranding del 2021: Facebook Inc. si trasforma in Meta, come metaverse, quello che probabilmente diventerà internet 2.0.

Il nuovo logo rappresenta una lettera “M” che strizza l’occhio al simbolo dell’infinito, ed è stato disegnato sfruttando la tecnologia proprietaria Oculus Quest. Il logotipo, invece, è stato disegnato utilizzando il font ufficiale dell’azienda, lanciato nel 2019, rispecchiando i canonici colori corporate di Facebook, così come per il logo.

La presentazione del rebranding è stata accompagnata da un battage mediatico imponente, vuoi per il potere del marchio, vuoi per le ripercussioni che gli obiettivi aziendali di Mark Zuckerberg potrebbero avere sul mondo del web e non solo. 

Di fatto però, l’iniziativa resta coraggiosa ed efficace, ed ha l’audacia di voler scollegare l’azienda dal social network che finora aveva il suo stesso nome, per aprire una finestra di possibilità sul metaverso e i servizi tra digital e physical ad esso collegati.

 

Rebranding sull’onda del successo sportivo per la FGIC

Per celebrare i recenti successi sportivi del 2021, la Federcalcio ha deciso di reinterpretare il logo e pianificare un rebranding istituzionale.

Il nuovo logo ricorda un pallone, sovrastato dal logotipo della Federazione e dalle quattro stelle, e affiancherà lo storico scudo su tutti i touchpoint istituzionali, anche se al momento non sarà mostrato sulle divise da gioco della Nazionale.

Il lavoro è stato assegnato alla Independent Ideas, piccola agenzia di proprietà di Lapo Elkann che opera sotto la grande ala del gruppo Publicis, ed è a tutti gli effetti un ottimo lavoro di ringiovanimento del marchio, degno omaggio all’incredibile anno sportivo italiano.

 

Leggi di più: Le migliori campagne di Euro 2020

 

Rebranding storico per ENI 

Cambio di rotta per la più grande società petrolifera italiana: il famoso cane a sei zampe si traveste di verde, per un restyling del logo all’insegna del green e della sostenibilità.

Eni diventa quindi Plenitude, una nuova realtà societaria che, come si legge nel comunicato stampa rilasciato dall’azienda, è pronta a mettere in campo “nuove idee e propositi che puntano a un futuro migliore”.

Il colore predominante del logo diviene il verde, simbolo di energie sostenibili, abbandonando il tradizionale nero. Si aggiunge adesso anche un sole stilizzato, al posto della lingua di fuoco, simbolo del processo di estrazione del petrolio.

Per il logotipo è stato scelto un font verde con una colorazione differente nel centro per risaltare la parola “Eni” all’interno di Plenitude. Anche la scelta del carattere delle lettere tutte in minuscolo indica una scelta di porsi in referenza rispetto alla mission.

Un rebranding di sicuro impatto, e dal tempismo perfetto, per un argomento sempre delicato come quello della sostenibilità ambientale e delle energie rinnovabili.

 

La fine di un’era: il rebranding dello Staples Center

Lo Staples Center, dopo essere stato il palazzo dello sport delle maggiori squadre sportive di Los Angeles, cambia nome dopo oltre 20 anni di storia

Un periodo ricco di successi come i titoli NBA dei Lakers di Shaquille O’Neal e Kobe Bryant nel primo decennio degli anni 2000.

Alla fine di quest’anno, dopo essere rimasta per molto tempo sotto contratto di sponsorizzazione da parte di Staples Inc., l’arena diventerà Crypto.com Arena, a seguito di un nuovo accordo ventennale dal valore di oltre 700 milioni di dollari.

 

Crypto.com, piattaforma leader nel settore del trading online di criptovalute ed NFT, in passato ha già investito notevolmente in competizioni sportive, come dimostrano le imponenti presenze del marchio in tutti i circuiti di gara della Formula 1.

E ora potrà scrivere nuovi capitoli della Storia dello Sport.

 

User generated rebranding: il caso di Emily Zugay

E per finire, impossibile non citare il caso di questa giovane designer americana che sta ridisegnando, in maniera comica e geniale, i loghi dei più grandi brand al mondo.

Attraverso i suoi video su Tik Tok e Instagram, con uno stile ironico e originale, Emily Zugay interpreta una graphic designer svogliata e superficiale, che decide di cambiare i loghi dei brand più famosi, con risultati esilaranti e parodistici.

Il risultato è un trend molto divertente e decisamente virale, che ha coinvolto anche gli stessi brand che adesso la contattano per avere una modifica al proprio logo in “stile Zugay”. E meritevole di entrare nella nostra rassegna.

E dopo questa abbuffata di rebranding del 2021, non resta altro da fare che augurarvi buone feste e un saluto al prossimo appuntamento: la dieta, rimandiamola pure.

A presto!

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